- 1 Come funziona?
- 2 Luce pulsata e laser: differenze?
- 3 Chi può utilizzare la luce pulsata?
- 4 Si può usare su tutto il corpo?
- 5 Quando evitare la luce pulsata
- 6 Cosa fare prima e dopo il trattamento
- 7 Peli superflui: addio o arrivederci?
- 8 Dal medico, dall’estetista, a casa. Cosa cambia?
- 9 La luce pulsata è sicura?
- 10 La luce pulsata in casa. Come scegliere l’apparecchio giusto?
Cancellare i peli superflui “in un lampo” è il sogno di ogni donna da sempre. Da alcuni anni è diventato realtà grazie a una tecnologia che, interpretando alla lettera questo desiderio, sfrutta il calore emesso da impulsi luminosi per prolungare di molti mesi la ricrescita dei peli e diradarne la formazione. Parliamo della luce pulsata ad alta intensità o IPL (Intense Pulsed Light), un metodo di fotoepilazione che utilizza radiazioni luminose per indebolire i peli progressivamente fino a eliminarli.
Come funziona?
Sorella più giovane ed evoluta del laser, la luce pulsata sfrutta come quest’ultimo il principio della fototermolisi selettiva, ossia la proprietà dei tessuti umani di assorbire in modo differente la luce con diverse lunghezze d’onda. L’epilatore a luce pulsata è formato da un accumulatore di energia e da una speciale lampada allo xeno che genera un fascio di impulsi luminosi brevissimi e molto intensi aventi diverse lunghezze d’onda. L’energia del raggio viene assorbita dalla melanina contenuta nei peli più scuri e da questi trasferita ai singoli follicoli piliferi sotto forma di calore. L’alta temperatura devitalizza le strutture vitali del bulbo e inibisce il rigenerarsi del pelo. Già dopo il primo mese di trattamento i peli appaiono più deboli e sottili e la loro ricrescita rallenta sensibilmente.
Luce pulsata e laser: differenze?
Entrambi sfruttano il calore dell’energia luminosa, ma mentre la luce pulsata impiega una sorgente luminosa ad ampio spettro, ossia con diverse lunghezze d’onda e il fascio di luce è abbastanza ampio, il laser destinato all’epilazione produce onde della stessa lunghezza e il raggio è indirizzato su un’area molto ristretta. Ciò spiega la maggiore precisione del laser nel colpire il bersaglio ma giustifica anche il maggior numero di sedute e tempi più lunghi per completare il trattamento poiché, a differenza della luce pulsata, permette di intervenire ogni volta su piccole aree. Inoltre il laser può essere usato anche su pelli più scure.
Chi può utilizzare la luce pulsata?
L’epilazione a luce pulsata non è adatta a tutte le tonalità di pelle e di peli. I maggiori benefici si ottengono su peli scuri su carnagione chiara, mentre è poco efficace su peli chiari, biondi o decolorati. Questo perché la melanina contenuta nel pelo attrae la luce e, grazie alla differenza di colore con la pelle, il raggio luminoso riesce a distinguere il bulbo pilifero, ossia il suo obiettivo, dal tessuto circostante che non deve essere intaccato. Quindi, più scuro è il pelo rispetto al colore della pelle, maggiore è la sua capacità di assorbire la luce e di trasformarla nel calore necessario a distruggere le strutture che lo rigenerano; inoltre, sarà più basso anche il rischio di reazioni cutanee indesiderate come pizzicori e arrossamenti.
Per lo stesso motivo non si dovrebbe utilizzare la luce pulsata su pelli molto scure o abbronzate; infatti, la grande quantità di melanina presente sulla cute assorbirebbe il calore in profondità con il rischio di provocare bruciature. Anche durante gravidanza e allattamento è consigliabile evitare la luce pulsata; non ci sono ancora studi che possano accertarne gli effetti in queste condizioni, quindi nel dubbio è meglio rinunciare. Lo stesso vale per diabetici, epilettici e portatori di pacemaker o pazienti oncologici che dovrebbero sentire il parere del medico prima di sottoporsi alla luce pulsata.
È importante monitorare la quantità di energia luminosa emessa dall’apparecchio in funzione della sua lunghezza d’onda: maggiore è la quantità di energia e più alto sarà il numero di follicoli colpiti ma anche il rischio di effetti collaterali. Chi sceglie di fare da sé l’epilazione a luce pulsata può evitare spiacevoli sorprese e valutazioni errate dei fototipi scegliendo apparecchi in grado di individuare il fototipo corretto e di calibrare l’intensità degli impulsi secondo le caratteristiche della zona trattata.
Si può usare su tutto il corpo?
Cerette, creme, rasoi ed epilatori elettrici risolvono il problema della peluria indesiderata per un tempo limitato e con effetti collaterali non sempre trascurabili: dolore, irritazioni, peli incarniti e follicolite, per non parlare della difficoltà a gestire la ricrescita tra un trattamento e l’altro. La luce pulsata, invece, rappresenta un’alternativa rapida, pressoché indolore e, soprattutto, duratura e può essere usata su varie parti del viso – mento, baffetti, basette, evitando la zona perioculare e la fronte – e del corpo (braccia, ascelle, gambe, inguine, torace e schiena), ed è preferito anche dagli uomini, solitamente più restii a sopportare sistemi più dolorosi come cere ed epilatori a pinzetta.
Quando evitare la luce pulsata
L’abbiamo detto: la luce pulsata non va d’accordo con la pelle abbronzata o naturalmente scura (fototipi 5 e 6), e di certo il ménage non migliora in presenza di macchie cutanee, lentiggini abbondanti e nei. Infatti prima del trattamento queste zone dovrebbero essere ricoperte con una matita cosmetica bianca per “ingannare” il fascio luminoso, attratto dalle zone più scure. In questi casi sarebbe, comunque, opportuno chiedere un consulto medico.
Lo stesso si può dire in presenza di irsutismo , ipertricosi e acne infiammata con brufoli dovuti a disfunzioni ormonali; questo perché l’attività del follicolo pilifero è influenzata dagli ormoni che potrebbe vanificare i benefici della luce pulsata. Anche in caso di dermatiti, eczemi ed escoriazioni, oppure in caso di infezioni virali come l’herpes, bisognerebbe evitare la luce pulsata nelle aree interessate, così come in caso di assunzione di farmaci che fotosensibilizzano la pelle, come gli antibiotici e la pillola anticoncezionale. Un occhio di riguardo va tenuto anche in presenza di smagliature, trucco semipermanente e tatuaggi; questi ultimi, se non troppo estesi, vanno ricoperti con la matita bianca poiché i pigmenti di colore possono assorbire la luce e causare lievi bruciature.
Parlando di stagioni, in estate è consigliabile mandare in ferie gli epilatori a luce pulsata perché il trattamento potrebbe rendere la pelle sensibile ai raggi ultravioletti del sole. Nel resto dell’anno, se si effettua il trattamento con la luce pulsata su parti del corpo non coperte, è opportuno applicarvi una protezione solare.
Cosa fare prima e dopo il trattamento
Come per altri metodi di epilazione, prima di procedere la pelle deve essere struccata, pulita e asciutta. Inoltre, uno o due giorni prima della seduta occorre rasare o accorciare i peli (non estirparli con ceretta o pinzette) in modo che il calore che sfrutta il pelo per raggiungere l’interno del follicolo non si disperda sulla sua lunghezza. Se nell’area da trattare o in quella circostante sono presenti macchie cutanee e nei – questi ultimi non dovrebbero mai essere colpiti direttamente dalla luce pulsata – bisogna ricoprirli con la matita bianca come descritto sopra.
Dopo l’epilazione è utile applicare una crema protettiva e idratante; meglio ancora se nelle 48 ore successive si applica una protezione solare con fattore medio-alto e si evita di esporsi al sole. Ovvio, quindi, che nel periodo del trattamento sono bandite le lampade abbronzanti come pure saune e bagni turchi. Tra una seduta e l’altra di luce pulsata è bene che trascorrano almeno 10-15 giorni per dare il tempo al calore di agire all’interno del bulbo e di compiere la sua azione devitalizzante sulla matrice del pelo.
Peli superflui: addio o arrivederci?
Di certo non possiamo aspettarci miracoli ma possiamo affermare con sicurezza che l’epilazione con luce pulsata, se fatta con costanza e con le dovute accortezze, riesce in tempi relativamente brevi a indebolire e a rendere i peli molto sottili e invisibili, trasformandoli in peluria, a prolungare i tempi della ricrescita e a diradarne la ricomparsa. Dunque, si tratta di un “arrivederci”, ma con una scadenza decisamente lunga che può durare da alcuni mesi a qualche anno, a seconda delle caratteristiche dei peli trattati. Quanto detto vale se tra un trattamento e l’altro con luce pulsata non si eseguono epilazioni con cerette, pinzette o con altri metodi perché si riattiverebbe il ciclo di crescita del pelo annullando l’effetto dell’energia luminosa.
Dal medico, dall’estetista, a casa. Cosa cambia?
Fino a qualche anno fa l’epilazione con luce pulsata era praticata solo nei centri di medicina estetica e dermatologica e negli istituti di bellezza specializzati, con costi non sempre accessibili per tutte le tasche. Oggi, invece, è possibile farla anche da sé, in casa, grazie ad apparecchi di facile utilizzo venduti a cifre decisamente accessibili. Ma si tratta dello stesso trattamento? Non proprio. Innanzitutto va detto che un esperto – un medico ma anche una brava estetista – sa valutare meglio di noi clienti profani il metodo di epilazione più adatto alla nostra pelle e al nostro stato di salute; questo dovrebbe rassicurarci su rischi e risultati e farci spendere bene i nostri soldi.
Nel trattamento con la luce pulsata ciò che cambia è la lunghezza d’onda massima degli impulsi luminosi emessi dagli apparecchi in uso ai medici, alle estetiste e per uso domestico. A stabilire la soglia dei valori che devono rispettare i macchinari in uso alle varie categorie di utilizzatori è il Decreto del Ministero della Sanità n. 110 del 22/05/2011; la ragione di questa differenza sta nel fatto che i medici necessitano di una maggiore intensità degli impulsi per curare malattie della pelle come acne, couperose e capillari o per il fotoringiovanimento, interventi che non possono fare le estetiste. Per eliminare i peli, invece, sono sufficienti intensità minori di quelle richieste per uso medico, quindi gli apparecchi destinati agli istituti di bellezza e, ancor più, quelli ad uso domestico, sono depotenziati e tarati unicamente per questo utilizzo.
La luce pulsata è sicura?
Con la luce non si scherza e le case produttrici lo sanno bene, tanto che tutti gli epilatori, sia quelli usati da medici ed estetiste, sia quelli per uso domestico, sono dotati dei dispositivi previsti dalla legge a garanzia della loro sicurezza. Tanto per cominciare, tutti gli apparecchi sono dotati di filtri per i raggi UV per scongiurare danni alla pelle; in questo modo il fascio luminoso colpisce solo ciò che serve, cioè i peli. Inoltre, durante il trattamento è bene indossare occhiali protettivi per schermare dai lampi che dovessero accidentalmente essere emessi quando l’epilatore non è ancora a contatto con la pelle; va detto, comunque, che nella maggior parte degli epilatori è presente un sensore che blocca l’emissione degli impulsi quando l’apparecchio non è ben posizionato sull’area da trattare. Infine, molti modelli – specie tra gli epilatori domestici – sono dotati anche di un dispositivo che rileva automaticamente il fototipo e, dunque, può calibrare l’intensità dell’impulso adattandolo a esso o bloccarsi quando il fototipo impostato dall’utilizzatore non è quello corretto.
La luce pulsata in casa. Come scegliere l’apparecchio giusto?
La lunghezza d’onda dell’impulso luminoso è una delle principali caratteristiche di cui tenere conto nella scelta dell’epilatore domestico perché da esso dipende molto l’efficacia del trattamento. È consigliabile scegliere apparecchi che emettono impulsi con una lunghezza d’onda compresa tra i 570 e i 1200 nm (nanometri).
Altro fattore da tenere in considerazione è il numero degli impulsi luminosi emessi dalla lampada che può variare dai 50.000 fino a 250.000 e quindi durare anche degli anni prima di essere sostituita (sempre che l’apparecchio scelto lo consenta, una volta esaurita quella in dotazione).
Un altro elemento da considerare è il tempo di rilassamento termico (TRT) ossia il tempo necessario per consentire al tessuto colpito dalla luce di raffreddarsi; il TRT dovrebbe essere maggiore della durata dell’impulso e la sua misura standard è di circa 50 ms (millisecondi). Anche la cosiddetta fluenza è un fattore importante; essa è la quantità di energia prodotta dalla lampada per ogni cmq; una fluenza troppo alta può causare danni alla cute mentre se troppo bassa può inficiare l’efficacia del trattamento. Naturalmente tutti questi fattori concorrono a determinare la qualità dell’epilatore e anche il suo prezzo.
Non è certo un trattamento a buon mercato ma, considerando che i risultati dureranno un bel po’ di tempo, nel lungo periodo l’investimento iniziale sarà più che ripagato. Il costo delle sedute e la durata del trattamento dipendono da vari fattori; l’ampiezza della zona da trattare, il tipo e la durezza dei peli, il fototipo, l’età e le eventuali interferenze ormonali sono i principali. In media, i trattamenti eseguiti da un medico o da un’estetista vanno dai 20/30 euro a seduta per i baffetti o altre aree circoscritte del viso fino a 300/500 euro per l’intera gamba. Se, invece, si preferisce fare da sé, in commercio si trovano epilatori domestici a luce pulsata con diverse caratteristiche e di vari prezzi, da 100 a 700 euro circa.
Ovviamente il consiglio è quello di non cedere troppo alle offerte speciali e scegliere l’apparecchio che offra le maggiori garanzie di sicurezza e di facilità d’uso.